Parole di Vita n. 104

13 /26 Ottobre 2025
Quarta Domenica di Luca (XX dopo Pentecoste)
Tono terzo
Santi Martiri Carpo, Papilo, Agatodoro e Agatonica
I Santi Padri del Settimo Concilio Ecumenico

Apolytikion della Domenica
Tono terzo
Si rallegrino le regioni celesti, esultino quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto primogenito dai morti, dal ventre dell’ade ci ha strappati, e ha elargito al mondo la grande misericordia.

Letture liturgiche

Evangelo Mattutino IX (Gv 20, 19-31)

APOSTOLO:
Lettura dell’epistola di Paolo ai Gàlati (1, 11-19)
Fratelli, vi rendo noto che il vangelo da me annunziato non è secondo l’uomo: infatti non l’ho ricevuto da un uomo né sono stato ammaestrato se non per rivelazione di Gesù Cristo. Avete udito certamente della mia condotta d’un tempo nel giudaismo: perseguitavo oltre ogni limite la Chiesa di Dio e la devastavo. Superavo nel giudaismo molti coetanei del mio popolo, essendo ben più di loro zelante delle tradizioni dei miei padri. Quando poi piacque a Dio – che mi aveva separato fin dal ventre di mia madre e mi aveva chiamato con la sua grazia – di rivelare il Figlio suo in me, affinché lo evangelizzassi ai gentili, subito, senza chiedere consiglio alla carne o al sangue, senza salire a Gerusalemme da quelli che erano apostoli prima di me, partii per l’Arabia e poi tornai a Damasco. In seguito, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per vedere Cefa e mi trattenni presso di lui quindici giorni. Degli apostoli non vidi altro se non Giacomo, il fratello del Signore.

EVANGELO
secondo Luca (8, 5-15) – della Domenica
Disse il Signore questa parabola: «Uscì il seminatore a seminare i suoi semi. Mentre seminava, uno cadde lungo la strada, fu calpestato e gli uccelli lo mangiarono. Un altro cadde sulla roccia, germogliò e si seccò perché non aveva umidità. Un altro cadde in mezzo alle spine, le spine crebbero insieme e lo soffocarono. Un altro cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto”. E detto questo, gridò: “Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!” Allora i suoi discepoli gli chiedevano cosa fosse questa parabola. Ed egli disse: “A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio; agli altri parlo in parabole affinché guardando non vedano e ascoltando non comprendano. La parabola è questa: il seme è la parola di Dio. Quelli lungo la strada sono quelli che hanno ascoltato ma poi viene il diavolo e toglie la parola dal loro cuore perché, non avendo creduto, non siano salvati. Quelli sulla roccia sono quelli che ascoltano con gioia e accolgono la parola ma non hanno radice: per il momento credono, ma al tempo della tentazione si allontanano. Quello che è caduto tra le spine, sono quelli che hanno ascoltato ma, camminando sotto le preoccupazioni, e la ricchezza, e i piaceri della vita, restano soffocati e non arrivano a maturazione. Quello nella terra buona, sono quelli che hanno ascoltato la parola e la conservano in un cuore bello e buono, e nella pazienza portano frutto.”»

secondo Matteo (5, 14-19) dei Santi Padri
Disse il Signore: «Voi siete la luce del mondo; una città posta su un monte non può restare nascosta. Nemmeno si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il vostro padre che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge; non sono venuto ad abrogare ma a compiere. In verità vi dico: finché non passi il cielo e la terra, uno iota solo o un apice solo non passeranno dalla Legge, prima che tutto accada. Chi dunque scioglierà uno solo di questi precetti, anche minimi, e così insegnerà agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; chi li osserverà e insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli.»

 

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