Parole di Vita n. 55

22 Aprile / 5 Maggio 2024
La radiosa Resurrezione del Nostro Signore,
Salvatore e Dio Gesù Cristo

Cristo è risorto! È veramente risorto!
Hristos a inviat! Adevărat a înviat!
Χριστὸς ἀνέστη! Ἀληθῶς ἀνέστη!
Хрїсто́съ воскре́се! Вои́стинꙋ воскре́се!

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Letture liturgiche

Lettura dell’Anastasis
secondo Matteo (28, 1-10)
Passato il sabato, mentre albeggiava il primo giorno della settimana, venne Maria Maddalena e l’altra Maria per vedere il sepolcro. Ed ecco che ci fu un grande terremoto e un angelo del Signore scese dal cielo, si accostò, rotolò la pietra dall’ingresso e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e furono come morti. L’angelo si rivolse alle donne e disse: “Non abbiate paura, voi! Vedo che cercate Gesù il crocefisso. Non è qui. E’ risorto, come ha detto; venite a vedere il luogo dove era deposto il Signore. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E’ risuscitato dai morti e ora vi precede in Galilea, là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”. Uscite in fretta dal sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Rallegratevi!” Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete, andate ad annunziare ai miei fratelli che partano per la Galilea e là mi vedranno”.

Letture della Divina Liturgia

Dagli Atti degli apostoli (1, 1-8)
Il primo discorso l’abbiamo fatto, o Teòfilo, su tutto ciò che Gesù cominciò a fare e insegnare fino al giorno in cui fu inalzato in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. A essi si era mostrato vivo dopo la sua passione, con molte prove convincenti: per quaranta giorni era apparso loro parlando del regno di Dio. Seduti insieme a mensa, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di aspettare la promessa del Padre che – disse – “avete udito da me: Giovanni battezzò nell’acqua, ma voi fra non molti giorni sarete battezzati nello Spirito Santo”. Essi dunque si riunirono e lo interrogavano dicendo: “Signore, in questo tempo ristabilirai il regno per Israele?” Rispose loro: “Non è cosa vostra conoscere tempi o momenti che il Padre ha posto nel proprio potere. Ma riceverete la forza del Santo Spirito che sta per venire su voi, e sarete miei testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”.

dal Vangelo secondo Giovanni (1, 1-17)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo. Egli era in principio presso Dio: tutto fu fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente fu fatto di ciò che è stato fatto. In lui era vita, e la vita era la luce degli uomini; e la luce nelle tenebre splende, e le tenebre non l’afferrarono. Ci fu un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma per rendere testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, e il mondo non lo riconobbe. Venne fra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e ha gridato dicendo: “Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè; la grazia, e la verità, è stata fatta per mezzo di Gesù Cristo.


Messaggio Pasquale 2024

 

“Giungere alla gloriosa e santissima Risurrezione,
la mistica Pasqua, per la quale Adamo è ritornato al paradiso.”
(Stichirà del Vespro, Giovedì della terza sett. dei Digiuni)

Amati Padri e Fratelli nel Signore Risorto,
SIAMO GIUNTI di nuovo alla Santa Pasqua, alla gioia indescrivibile ed inesprimibile della vittoria della Vita sulla morte. Abbiamo di nuovo fatto esperienza nei Santi Misteri del Regno Celeste del nostro Dio Trisipostatico; abbiamo goduto della gloria e della bellezza divine del Corpo glorioso della Chiesa di Cristo, che è il nuovo Paradiso. Ci rallegriamo della Libertà spirituale che il nostro Redentore e Salvatore, nella Sua infinita bontà, ci dona riccamente!
La Pasqua è storicamente il passaggio del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto alla libertà nella terra di Canaan. Ma spiritualmente, secondo San Gregorio il Teologo, per il popolo cristiano la Santa Pasqua è la transizione dal basso all’alto, dalle cose terrestri alle celesti, dalla morte alla vita (cf. Discorso “Sulla Pasqua”).
L’apostolo Paolo afferma che “Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato per noi” (1 Cor 5, 7). La nostra Pasqua cristiana, mistica, è il passaggio dalla schiavitù interiore all’interiore libertà , dal peccato alla virtù, dal timore al coraggio, dalla terra al cielo, dalla morte spirituale alla vita eterna, dalla prigionia del diavolo alla libertà dei figli di Dio!
Il Signore nostro Risorto Gesù Cristo ci ha aperto la via della salvezza, essendo Egli Stesso la “Via” (Gv 14, 6) e la “Porta” (Gv 10, 9) che conduce alla Vita eterna. Già in Cristo passiamo spiritualmente dalle tenebre del peccato alla luce della Grazia nella nostra anima. Se camminiamo di pari passo con il nostro Signore Teantropo, la Sua Luce guida i nostri passi affinché non inciampiamo (Gv 11, 9-10) su qualsiasi ostacolo che possa levarsi contro la conoscenza di Cristo (2 Cor 10, 5).
San Simeone il Nuovo Teologo ci ricorda che allontanarsi dal peccato significa entrare, come in una tomba, nell’umiltà e nel pentimento. Ma è proprio lì che Cristo ci trova. E allora ci risuscita di una risurrezione mistica già in questa vita, e noi diventiamo così partecipi della Sua Gloria divina! (cf. Catechesi 13).
* * *
Amati Fratelli in Cristo,
L’intero periodo di lotta della Grande Quaresima è stato proprio il nostro cammino spirituale e il nostro sacrificio, al fine di raggiungere degnamente la santa Luce. Il divino sentimento pasquale dell’incontro e dell’unione con il nostro Redentore che soffrì e che è risorto, si raggiunge nella misura della nostra preparazione quaresimale. Solo chi si è purificato nei sensi può gioire e sperimentare la Luce della Risurrezione. La purificazione di cui diciamo si ottiene con il digiuno nel corpo, la continenza nello spirito e le lacrime di pentimento nell’anima, secondo la sicora tradizione ed esperienza terapeutica ortodossa .
Per divenire luminosi agli occhi di Dio, degni dello splendore divino della Pasqua, dobbiamo toglierci di dosso e da dentro di noi “la veste dell’incontinenza”, cioè la prigionia delle passioni, e indossare “la veste gioiosa della continenza”, perché solo in questo stato siamo veramente in comunione con Cristo Salvatore.
E ora che è giunta la gioia e il riposo della Pasqua, il periodo del Pentikostarion con la sua consolazione e l’abbondanza nella dispensa del cibo, non dimentichiamo e non abbandoniamo l’unico modo di rimanere vicini a Dio e di dimorare in Lui: la continenza, il cuore puro, la mente luminosa e orante, e le buone opere della vera fede, del pentimento e della virtù.
***
Amati Figli nel Signore,
Che la nostra vocazione, la nostra vita Cristiana rimanga sempre pasquale, portatrice di vita ed autentica, fino a quando il nostro Signore Risorto accoglierà anche noi nella beatitudine del riposo, che giustamente attende coloro che “muoiono nel Signore” (Ap 14, 13)!

 

Cristo è risorto! È veramente Risorto!

Arcivescovo
+ Kallinikos di Atene
e il Santo Sinodo
della Chiesa dei Veri Cristiani Ortodossi di Grecia

 

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