Parole di Vita n. 68

12 / 25 Agosto 2024
Nona Domenica dopo Pentecoste
Nona di Matteo
Santi Martiri Aniceto e Fozio

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In questo numero:
– Letture Liturgiche
Gesù cammina sulle acque di Sant’Ilario di Poitiers

Apolytikion della Domenica
Tono ottavo

Sei disceso dall’alto, o pietoso, hai accettato la sepoltura di tre giorni, per liberare noi dalle passioni: vita e risurrezione nostra, Signore, gloria a te.


Letture liturgiche

AL MATTUTINO
Evangelo aurorale nono (Giovanni 20, 19-31)

ALLA LITURGIA
Apostolo:
Lettura della prima epistola di Paolo ai Corinti (1Cor 3, 9-17)

Fratelli, siamo collaboratori di Dio e voi siete il campo e l’edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho gettato il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce sopra: infatti nessuno può gettare un altro fondamento accanto a quello già posto, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legname, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà resa palese; infatti quel giorno la farà conoscere. Poiché si manifesterà nel fuoco, e il fuoco saggerà quale sia l’opera di ciascuno. Se l’opera, che uno innalzò, resisterà, costui riceverà la paga; se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quella sarà perduta: egli si potrà salvare, ma come attraverso il fuoco. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Poiché è santo il tempio di Dio, che siete voi.

Evangelo
Dal Vangelo secondo Matteo (Matteo 14, 22-34)

In quel tempo Gesù ordinò ai suoi discepoli a montare sulla barca, e a passare innanzi a lui all’altra riva, mentre egli avrebbe licenziata la folla. Licenziata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli era là, solo. La barca invece era in mezzo al mare, sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. Alla quarta vigilia della notte Gesù venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono atterriti e dissero: «È un fantasma!» E, dalla paura, gridavano. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io!, non abbiate paura!» Pietro rispose e gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sull’acqua!» Ed egli disse: «Vieni!» Pietro scese dalla barca e camminò sull’acqua, andando verso Gesù. Ma vedendo che il vento era forte, ebbe paura e, cominciando a sprofondare, gridò: «Signore, salvami!» Allora Gesù stese subito la mano, lo afferrò e gli dice: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?» Appena salirono sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono a lui, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!» Compiuta la traversata, approdarono a Gennesaret.


Gesù cammina sulle acque

di Sant’Ilario di Poitiers

«Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, sali sul monte a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava solo».

Per dare la ragione di questi fatti, bisogna fare distinzioni di tempo. Il fatto che è solo la sera, indica la sua solitudine nell’ora della passione, quando gli altri si sono dispersi per il panico. Il fatto che ordina ai suoi discepoli di salire sulla barca e di andare all’altra sponda, mentre egli congeda la folla, e congedatala, sale sul monte, significa che ordina loro di stare nella Chiesa e di attraversare il mare, cioè il mondo, fino al tempo in cui, ritornando nel suo avvento glorioso, egli stesso darà la salvezza a tutto il popolo, che costituirà il resto d’Israele. Lo libererà dei suoi peccati e, una volta liberato o piuttosto ammesso nel regno dei cieli, renderà grazie a Dio suo Padre e si siederà nella sua gloria e nella sua maestà.

Nel frattempo i discepoli sono sballottati dal vento e dal mare e sono scossi da tutte le agitazioni
del mondo, suscitate contro di loro dallo spirito immondo. Ma alla quarta vigilia il Signore venne: la
quarta volta cioè egli ritornerà verso la Chiesa errante e naufraga. L’espressione «quarta vigilia della notte» indica infatti il numero delle tappe della sua sollecitudine. La prima vigilia è stata quella della Legge, la seconda quella dei profeti, la terza quella della sua venuta nel corpo, la quarta infine sarà quella del suo ritorno glorioso. Ma egli troverà la Chiesa stanca e circondata dallo spirito dell’Anticristo e da tutte le agitazioni del mondo. Verrà infatti al colmo delle ansietà e dei tormenti. E poiché il modo di agire dell’Anticristo li renderà inquieti di fronte a ogni nuova specie di tentazione, essi si spaventeranno anche all’avvento del Signore, temendo le false immagini della realtà e le finzioni che s’insinuano nello sguardo. Ma il Signore, che è buono, subito parlerà loro, scaccerà la paura e dirà: «Sono io », dissipando, mediante la fede nella sua venuta, il timore del naufragio minaccioso.

Il fatto poi che Pietro, tra tutti quelli che stavano sulla barca, ardisce rispondere e chiede di ricevere il comando di andare incontro al Signore sulle acque, indica la disposizione del suo cuore al momento della passione, allorquando, andandogli incontro da solo e seguendo le orme del Signore, senza curarsi delle agitazioni del mondo, paragonabili a quelle del mare, lo segui con la stessa forza nel disprezzare la morte. Ma il fatto che ebbe paura manifesta la sua debolezza nella tentazione futura. Infatti, benché avesse osato mettersi a camminare, cominciò ad affondare. La debolezza della carne e la paura della morte lo spinsero fino alla conseguenza inevitabile del rinnegamento. Ma si mette a gridare e chiede al Signore di salvarlo. Questo grido è il gemito del suo pentimento. Si penti quando il Signore non aveva ancora sofferto e ottenne in tempo il perdono per il suo rinnegamento, poiché il Cristo avrebbe sofferto in seguito per la redenzione dell’umanità.

Il fatto poi che il Signore non gli concesse, nel suo smarrimento, la forza di giungere fino a lui, ma stese la mano e afferratolo lo sostenne, si spiega cosi. Certamente Pietro non era indegno di avvicinarsi al suo Signore (infatti tentò di avvicinarsi), ma anche in questa circostanza è stato osservato un ordine tipologico. Nessuno può prendere parte alla passione del Signore, che cammina sopra le agitazioni e le tempeste del mondo: lui solo infatti, che avrebbe sofferto per tutti, ha espiato i peccati di tutti. E ciò che è offerto per tutti da uno solo non è possibile che sia condiviso da qualcuno. Cosi, poiché lui è la salvezza di tutti gli uomini, anche Pietro doveva essere prima redento, poiché era stato riservato a testimoniare la fede di questa redenzione come martire di Cristo.

Bisogna considerare in Pietro anche il fatto che ha preceduto gli altri nella fede. Mentre gli altri infatti erano nell’ignoranza, egli fu il primo a rispondergli: «Tu sei il Figlio del Dio vivo ». Fu il primo a maledire la passione, pensando che fosse un male. Fu il primo a promettere che avrebbe dato la vita e non lo avrebbe rinnegato. Fu il primo a rifiutarsi di farsi lavare i piedi. Egli estrasse anche la spada contro coloro che catturavano il Signore.

Dopo che il Signore sali sulla barca, il vento e il mare si calmarono: questo indica la pace e la tranquillità della Chiesa eterna dopo il suo ritorno glorioso. E poiché allora egli verrà manifestandosi, giustamente meravigliati tutti esclamarono: «Tu sei veramente il Figlio di Dio». Allora infatti ci sarà la confessione chiara e pubblica da parte di tutti che il Figlio di Dio, non più nell’umiltà della carne, ma nella gloria del cielo, ha reso la pace alla Chiesa.

(Tratto da Ilario di Poitiers, Commentario a Matteo, Città Nuova, pp.173-176)

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