Parole di Vita n. 80

16 / 29 Dicembre 2024

Ventisettesima Domenica dopo Pentecoste
(Undicesima di Luca) Domenica dei progenitori
Santo Profeta Aggeo
Santa Teofano, imperatrice

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Apolytikion della Domenica
Tono secondo

Quando discendesti nella morte, o vita immortale, allora mettesti a morte l’ade con la folgore della tua divinità; e quando risuscitasti i morti dalle regioni sotterranee, tutte le schiere delle regioni celesti gridavano: O Cristo datore di vita, Dio nostro, gloria a te.

Letture liturgiche

AL MATTUTINO
Evangelo aurorale quinto (Lc 24,12-35)

ALLA LITURGIA

Apostolo:
Lettura dell’epistola di Paolo ai Colossesi (3, 4-11)

Fratelli, quando Cristo, la nostra vita, apparirà, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate dunque morire ciò che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passione, desideri sfrenati e quell’avidità di guadagno che è idolatria; a motivo di questi vizi piomba l’ira di Dio sui figli della disobbedienza. Anche voi un tempo li praticaste, quando di loro vivevate. Ora però bandite anche voi tutte queste cose: collera, escandescenze, cattiveria, maldicenza, ingiurie che escono dalla vostra bocca. Non mentitevi a vicenda, poiché vi siete spogliati dell’uomo vecchio e del suo modo di agire e vi siete rivestite del nuovo, che si rinnova per una più piena conoscenza, a immagine di colui che lo ha creato: in questa condizione non c’è più Greco o Giudeo, circoncisione o prepuzio, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo, tutto e in tutti.

Evangelo
secondo Luca (14, 16-24)

Disse il Signore questa parabola: Un uomo fece una gran cena, e invitò molti. E all’ora della cena mandò un suo servo a dire ai convitati, che andassero, perché tutto era pronto.
E principiarono tutti d’accordo a scusarsi. Il primo disse: «Ho comprato un podere, e bisogna, che vada a vederlo: di grazia, ritienimi scusato.» E un altro disse: «Ho comprato cinque gioghi di buoi, e vado a provarli: di grazia, ritienimi scusato.» E un altro disse: «Ho preso moglie, e perciò non posso venire.»
E tornato il servo riferì al suo padrone queste cose. Allora sdegnato il padrone di casa, disse al suo servo: «Va’ subito per le piazze, e per le contrade della città: e porta qua dentro i mendicanti, gli storpi, i ciechi e gli zoppi.» E disse il servo: «Signore, si è fatto, come hai comandato, ed c’è ancora posto.»
E disse il padrone al servo: «Va’ per le strade, e lungo le siepi: e costringili a entrare, affinché si riempia la mia casa. Poiché vi dico che nessuno di coloro che erano stati invitati assaggerà la mia cena.»

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