23 Dicembre 2024 / 5 Gennaio 2025
Ventottesima Domenica dopo Pentecoste
Domenica avanti in Natale
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Apolytikion della Domenica avanti la Natività
Grandi sono le opere della fede! Nella sorgente del fuoco, come presso acqua di sollievo, esultavano i tre santi fanciulli; e il profeta Daniele si mostrava pastore di leoni, come di pecore. Per le loro suppliche, o Cristo Dio, salva le anime nostre.
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Nella domenica precedente la Natività (che cade tra il 18 e il 24 dicembre), i Santi Padri hanno istituito la Commemorazione della Genealogia del nostro Salvatore Gesù Cristo, nella quale comprendiamo non solo i suoi antenati secondo la carne da Adamo a Giuseppe, promesso sposo della Tuttasanta Deipara, ma anche tutti i Giusti e i Profeti, che con le loro parole o con le opere annunciarono la venuta nella carne del Figlio di Dio. (dal Sinassario)
Come cristiani battezzati, noi stessi siamo per adozione figli del Padre e fratelli di Cristo, come dice l’Apostolo, e siamo quindi continuazione di questa stirpe spirituale. Possiamo essere resi degni!
Poiché gli ebrei non hanno tracciato genealogie in linea materna, le Scritture non ci danno la linea di sangue di Cristo secondo la carne, che ebbe luogo per mezzo di sua madre Maria; elenca invece gli antenati di Giuseppe promesso sposo, che prestò servizio secondo la Legge come sposo di Maria e padre di Gesù. Secondo i Padri la beata Vergine era figlia di Gioacchino, figlio di Bar-Pantera, figlio di Pantera, figlio di Levi, figlio di Natan, figlio del re Davide. Pertanto, come profetizzato, il Messia era della casa e della stirpe di Davide.
Letture liturgiche
AL MATTUTINO
Evangelo aurorale sesto (Luca 24, 36-53)
ALLA LITURGIA
Apostolo
Lettura dell’epistola di Paolo agli Ebrei (11, 9-10. 32-40)
Fratelli, per fede Abramo soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, e come Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa, abitò in tende. Aspettava infatti la città ben fondata, il cui architetto e costruttore è Dio. E che dirò ancora? E che dirò ancora? Mi mancherà il tempo per Gedeone, Baràk, Sansone, Iefte, e anche per Samuele e per i profeti. Per mezzo della fede hanno abbattuto regni, hanno operato la giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso la bocca dei leoni, hanno spento la potenza del fuoco, sono sfuggiti al filo delle lame, sono stati rinvigoriti dalla malattia, sono diventati forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli stranieri, le donne hanno ricevuto dopo la risurrezione i loro morti. Altri invece furono torturati, non accettando la liberazione onde ottenere una risurrezione migliore. Altri provarono scherni e flagelli, catene e prigione. Furono presi a sassate, furono segati, morirono assassinati a coltellate, vagarono coperti con pelli di pecore e capre, bisognosi, afflitti, maltrattati – di loro il mondo non era degno! – errando nei deserti e sui monti, nelle grotte e nelle fenditure della terra. Tutti questi, pur avendo ricevuto testimonianza per mezzo della fede, non hanno ottenuto la promessa avendo Dio previsto per noi qualcosa di meglio, affinché non giungessero alla perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da tale nube di testimoni, deposto tutto ciò che appesantisce e il peccato che ci irretisce, corriamo con pazienza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.
Evangelo
secondo Matteo (1, 1-25)
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda, e i suoi fratelli.
Giuda generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram. Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon. Salmon generò Boaz da Rahab; Boaz generò Obed da Ruth; Obed generò Iesse; e Iesse generò il Re Davide. Il Re Davide generò Salomone da colei che era stata [moglie] di Uria. Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abìa; Abìa generò Asa. Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Ozia. Ozia generò Ioatam; Ioatam generò Acaz; e Acaz generò Ezechìa. Ezechìa generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia. Giosìa generò Ieconia, e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. E dopo la deportazione di Babilonia Ieconia generò Salatiele; Salatiele generò Zorobabele. Zorobabele generò Abiud; Abiud generò Eliachim; Eliachim generò Azor. Azor generò Sadoc; Sadoc generò Achim; Achim generò Eliud. Eliud generò Eleazaro; Eleazaro generò Matan; Matan generò Giacobbe. Giacobbe generò Giuseppe, sposo di Maria, della quale nacque Gesù chiamato il Cristo.
Da Abramo dunque sino a Davide sono in tutto quattordici generazioni: da Davide sino alla deportazione in Babilonia quattordici generazioni: e dalla deportazione in Babilonia sino a Cristo quattordici generazioni.
La nascita di Gesù Cristo fu in questo modo. Essendo stata la madre di lui Maria sposata a Giuseppe, prima che stessero insieme si scoprì gravida di Spirito santo. Ora Giuseppe sposo di lei, essendo uomo giusto, e non volendo esporla all’infamia, prese consiglio di segretamente rimandarla. Ma, mentre egli stava in questo pensiero, un Angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria tua sposa: poiché ciò, che in essa è stato concepito, è dallo Spirito santo. Ella partorirà un figlio, cui tu porrai nome Gesù; poiché egli sarà, che libererà il suo popolo dai suoi peccati.
Tutto questo accadde, affinché si adempisse, quanto era stato detto dal Signore per mezzo del Profeta, che dice: Ecco che la Vergine concepirà: e partorirà un figlio, e lo chiameranno per nome Emanuele: che interpretato significa “Dio con noi”.
Risvegliatosi dunque Giuseppe dal sonno, fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore, e prese con sé la sua sposa. Ed egli non la conosceva, sino a quando partorì il suo figliuolo primogenito, e lo chiamò per nome Gesù.