«Parole di Vita» n. 1

3/ 16 Aprile 2023 – La radiosa Resurrezione del Nostro Signore, Salvatore e Dio Gesù Cristo

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In questo numero:

«Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati» dice San Paolo (1 Cor 15, 17)
Ci sembrava giusto dare inizio alla nostra nuova Newsletter nella più importante delle Solennità liturgiche, perché ogni Pasqua è un nuovo inizio che fa «nuove tutte le cose» (Ap 21, 5).

Cristo è risorto!
È veramente risorto!

Hristos a inviat!
Adevărat a înviat!

Χριστὸς ἀνέστη!
Ἀληθῶς ἀνέστη!

Хрїсто́съ воскре́се!
Вои́стинꙋ воскре́се!

La Santa Notte

«O notte più chiara del giorno!
O notte più luminosa del sole!

O notte più bianca della neve,
più illuminante delle nostre fiaccole,
più soave del Paradiso.

O notte che non conosce tenebre;
tu allontani il sonno,
e ci fai vegliare con gli Angeli.

O notte, terrore dei demoni,
notte pasquale, attesa per un’anno!

Notte nuziale della Chiesa
che dai la vita ai nuovi battezzati
e rendi innocuo il demonio intorpidito.

Notte in cui l’Erede introduce
gli eredi nell’eternità.»
(Asterio di Amasea)

Letture liturgiche

Lettura dell’Anastasis
secondo Matteo (28, 1-10)
Passato il sabato, mentre albeggiava il primo giorno della settimana, venne Maria Maddalena e l’altra Maria per vedere il sepolcro. Ed ecco che ci fu un grande terremoto e un angelo del Signore scese dal cielo, si accostò, rotolò la pietra dall’ingresso e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e furono come morti. L’angelo si rivolse alle donne e disse: “Non abbiate paura, voi! Vedo che cercate Gesù il crocefisso. Non è qui. E’ risorto, come ha detto; venite a vedere il luogo dove era deposto il Signore. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E’ risuscitato dai morti e ora vi precede in Galilea, là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”. Uscite in fretta dal sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Rallegratevi!” Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete, andate ad annunziare ai miei fratelli che partano per la Galilea e là mi vedranno”.

Letture della Divina Liturgia

Dagli Atti degli apostoli (1, 1-8)
Il primo discorso l’abbiamo fatto, o Teòfilo, su tutto ciò che Gesù cominciò a fare e insegnare fino al giorno in cui fu inalzato in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. A essi si era mostrato vivo dopo la sua passione, con molte prove convincenti: per quaranta giorni era apparso loro parlando del regno di Dio. Seduti insieme a mensa, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di aspettare la promessa del Padre che – disse – “avete udito da me: Giovanni battezzò nell’acqua, ma voi fra non molti giorni sarete battezzati nello Spirito Santo”. Essi dunque si riunirono e lo interrogavano dicendo: “Signore, in questo tempo ristabilirai il regno per Israele?” Rispose loro: “Non è cosa vostra conoscere tempi o momenti che il Padre ha posto nel proprio potere. Ma riceverete la forza del Santo Spirito che sta per venire su voi, e sarete miei testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”.

secondo Giovanni (1, 1-17)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo. Egli era in principio presso Dio: tutto fu fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente fu fatto di ciò che è stato fatto. In lui era vita, e la vita era la luce degli uomini; e la luce nelle tenebre splende, e le tenebre non l’afferrarono. Ci fu un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma per rendere testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, e il mondo non lo riconobbe. Venne fra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e ha gridato dicendo: “Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè; la grazia, e la verità, è stata fatta per mezzo di Gesù Cristo.

 

MESSAGGIO PASQUALE 2023

“Tu che sei risorto dai morti, fa’ risorgere noi caduti per il peccato”
(Stichirà anastasima Tono IV)
Cari Padri e Fratelli nel Signore,
Il nostro SALVATORE e Medico, il nostro Signore Gesù Cristo, nella Sua immensa bontà e misericordia, è venuto a stare “con noi”, ha sofferto una passione tremenda, l’obbrobrio delle ingiurie e della croce, la morte e la sepoltura, per sconfiggere il nostro nemico, il diavolo, per uccidere la morte e per donarci, con la Sua Resurrezione salvifica per il mondo intero, la libertà, la vita e la Resurrezione.
Il Verbo di Dio è venuto sulla terra e si è incarnato, cioè ha assunto la nostra natura umana senza il peccato, la nostra debolezza, la nostra povertà e la nostra spregevolezza, unendosi a lei in modo ipostatico. E così, Egli l’ha divinizzata, senza liberarsi delle sue particolarità distintive, che conservò immutate ed inalterate dopo questa unione divina. Con tutta la Sua opera redentrice e specialmente con la Sua Resurrezione dai morti al terzo giorno, ha ormai spalancato le porte del Cielo, affinché niente vi impedisca la nostra elevazione e la nostra entrata.
Il Teantropo nostro Signore ci apre i Cieli che Adamo aveva chiuso alla nostra stirpe con la sua disubbidienza. Il solo Amico dell’uomo è sceso nell’Ade prendendo con sé il Progenitore e i Giusti che erano tenuti prigionieri ingiustamente, ed aspetta tutti noi nel Suo Regno eterno!

* * *

Il Cristo Risorto, il nostro vero Dio, ci ha rigenerati “dall’acqua e dallo Spirito” (Gv 3, 5), ci ha dato la promessa dei beni futuri, ci fa dono di beni infiniti nella Sua santa Chiesa e soprattutto ci offre la cena spirituale della Divina Liturgia, per renderci incorruttibili e per trarci fuori dalle tombe dolorosissime del peccato.
Ma come al tempo della Sua Presenza sulla terra, la folla di gente che ascoltava le Sue parole divine e vedeva i Suoi miracoli stupefacenti rimaneva incredula, per colpa dell’accecamento dei loro sensi, così a tutte le epoche, come anche alla nostra, la maggior parte della gente non crede, benché veda e senta il Signore Risorto per mezzo della sua Chiesa, delle sue Sacre Scritture e dei miracoli dei suoi Santi Taumaturgi.
Tuttavia il problema non riguarda soltanto gli increduli e i falsi credenti. Riguarda anche noi credenti quando subiamo una qualche sconfitta e quando per pigrizia e indolenza spirituale ci sentiamo prigionieri del diavolo nostro nemico per la malizia del peccato.
Sant’Isacco il Siro ci esorta in quei casi a ricordarci quali sforzi un tempo avevamo impiegati, quale lotte avevamo fatto e quale zelo avevamo mostrato per liberarci dalla cattività spirituale. Ed inoltre ci esorta a ricordarci dei nostri gemiti di penitenza per scacciare la negligenza e far ritornare la consolazione divina. In questo modo, viene veramente il risveglio, si accende la fiamma dello zelo divino e sorge la speranza. E allora, l’anima risuscita dai morti e ritorna allo stato e alle buone abitudine precedenti (cf. Discorso II). Ecco l’esperienza della Resurrezione nella nostra umile vita!
E San Simeone il Nuovo Teologo proclama che per questo Dio è diventato uomo ed è stato crocefisso, è morto ed è risuscitato: per donarci la resurrezione dell’anima già da questa vita. Allora la nostra mente tutta dispersa si corregge e si raccoglie in preghiera e nella meditazione delle parole divine. Allora viene guarita ed acquista la conoscenza e la coscienza di sé stessa e di Dio (cf. Capitoli Alfabetici, XII).

* * *

Fratelli e Padri nel Signore Risorto,
Cristo è risorto anche per noi, per i fedeli di oggi, che siamo stati battezzati ortodossi e confessiamo la Sua Verità apertamente. E anche noi, quando infrangiamo qualche suo Comandamento salvifico, possiamo avere la convinzione incrollabile che non mancheremo di ottenere “la guarigione dell’anima”! E per quelli di noi che sono negligenti e rimangono indietro, il Signore è risorto per attrarci e per spingerci verso la sua santità!
Chi ha digiunato con gioia, ma anche chi ha digiunato manchevolmente, tutti pentiamoci a sufficienza per presentarci con fede alla Divina Comunione del Suo Corpo e del Suo Sangue preziosi, per riempirci di fragranza spirituale. Che quelli tra di noi che hanno conservato il loro corpo puro dalla sozzura di qualsiasi peccato carnale, rafforzati ovviamente dalla Grazia Divina, si presentino alla Cena dell’Immortalità, non per la loro giustizia, ma per la bontà del nostro purissimo Sposo, il Cristo. Riceviamo la guarigione dell’anima e del corpo e partecipiamo con allegrezza alla dolcezza Divina: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore, esultiamo e rallegriamoci in esso”!
Mostriamoci veri adoratori della Santissima Trinità sulla terra, vivendo con pace e serenità, per adorare il nostro Dio tre volte Santo nei secoli dei secoli, amen!

Cristo è Risorto! È veramente Risorto!

L’Arcivescovo
† Kallinikos di Atene con i Membri del Santo Sinodo

 

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