25 Dicembre 2023 / 7 Gennaio 2024
Natività del Nostro Signore Gesù Cristo
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In questo numero:
– Letture Liturgiche
– Messaggio per la Natività 2023 dell’Arcivescovo Kallinikos di Atene
– Il Verbo si fece carne: Omelia di San Giovanni di Kronstadt
Apolytikion (tono quarto)
La tua nascita, o Cristo nostro Dio, ha fatto sorgere per il mondo la luce della conoscenza: con essa, gli adoratori degli astri sono stati ammaestrati da una stella ad adorare te, sole di giustizia, e a conoscere te, Oriente dall’alto. Signore, gloria a te.
Kontakion (tono terzo)
La Vergine oggi partorisce colui che è sovrasostanziale, e la terra offre all’inaccessibile la grotta. Gli angeli cantano gloria insieme ai pastori, e i magi fanno il loro viaggio con la stella: perché per noi è nato piccolo bimbo, il Dio che è prima dei secoli.
Ikos
Betlemme ha aperto l’Eden, venite a vedere: troviamo nel nascondimento le delizie; venite, riceviamo nella grotta le gioie del paradiso. Là è apparsa la radice non innaffiata che fa germogliare il perdono; là si è trovato il pozzo da nessuno scavato, a cui Davide un tempo aveva desiderato bere: là è la Vergine che, partorito il bambino, ha súbito estinto la sete di Adamo e di Davide: affrettiamoci dunque al luogo dove è stato partorito piccolo bimbo, il Dio che è prima dei secoli.
Letture liturgiche
AL MATTUTINO
Evangelo aurorale: Mt 1, 18-25
ALLA LITURGIA
Apostolo
Lettura dalla Lettera di San Paolo ai Gàlati (4, 4-7)
Fratelli, quando giunse la pienezza del tempo, Dio ha inviato il Figlio suo, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che sono sotto la Legge, affinché ricevessimo l’adozione a figli. Poiché siete figli, Dio ha inviato lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori, il quale grida: “Abbà, Padre!”. Così non sei più schiavo ma figlio; e se figlio, anche erede di Dio per grazia di Cristo.
Evangelo
secondo Matteo (2, 1-12)
Nato Gesù a Betlemme in Giudea, al tempo del re Erode, ecco giungere a Gerusalemme dall’oriente dei magi, i quali domandavano: “Dov’è il nato re dei Giudei? Poiché abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti ad adorarlo”. All’udire ciò il re Erode fu turbato e con lui tutta Gerusalemme. Convocò tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo e si informava da loro dove dovesse nascere il Cristo. Essi gli dissero: “A Betlemme di Giudea. Infatti così è stato scritto per mezzo del profeta: E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei la più piccola tra i capoluoghi di Giuda; da te uscirà un capo che pascerà il mio popolo, Israele”. Allora Erode chiamò di nascosto i magi e chiese loro informazioni sul tempo esatto dell’apparizione della stella; quindi li inviò a Betlemme, dicendo: “Andate e fate accurate ricerche del bambino; quando poi lo trovate, annunciatelo a me, in modo che anch’io possa andare ad adorarlo”. Essi, dopo aver ascoltato il re, si misero in cammino. Ed ecco: la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché non andò a fermarsi sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella si rallegrarono assai di gioia grande; ed entrati in casa videro il bambino con Maria sua madre e caddero a terra per adorarlo. Poi aprirono i loro tesori e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Quindi, avvertiti in sogno di non tornare da Erode, si allontanarono verso il loro paese.
MESSAGGIO PER LA NATIVITÀ 2023
N° di Prot. 3299
“ Dio si è fatto partecipe della natura umana,
affinché l’umanità sia innalzata all’altezza di Dio”
(San Gregorio di Nissa)
Cari Padri e Fratelli nel Signore nato,
Αccogliendo con timore e in preghiera piena di devozione il nostro Signore e Dio come Dio-uomo sulla nostra terra, nei nostri cuori e nella nostra Chiesa, gridiamo con gioia spirituale: “Il Signore è Dio e si è manifestato a noi; benedetto Colui che viene nel Nome del Signore”!
Il nostro Dio e Signore si è veramente manifestato e si è incarnato per noi, per la nostra salvezza e per la nostra divinizzazione, in modo meraviglioso ed eccelso: senza sfiorire la verginità. La Madre sua e Madre nostra, pur avendolo partorito ed essendo diventata Madre di Dio, è rimasta Sempre Vergine ed è la gloria della nostra razza, la sua offerta più perfetta.
E sebbene l’intera creazione sia essenzialmente un magnifico Palazzo del Signore e del Creatore di essa, tuttavia il mondo, a causa del peccato, è diventato indecoroso, la gioia è scomparsa e tutto si è annerito.
Ora, nella Natività del nostro Signore Gesù Cristo, la creazione è stata illuminata, la Vergine risplende, la Grazia ha sfavillato, la Stella ha chiamato i Re Magi dall’Oriente, i Santi Angeli sono scesi circonfusi di luce raggiante sulla terra fino ad allora fredda e ottenebrata, per cantare davanti ai pastori stupefatti una melodia celeste di lode e di rendimento di grazia: “Gloria a Dio nel più alto dei Cieli, e pace in terra, agli uomini del Suo beneplacito” (Luca 2, 14).
A questa festa celeste e terrestre, che ricolma l’universo di gioia spirituale, partecipano con suppliche tutti i cristiani ortodossi che mantengono accesa nella loro anima la lucerna della fede e della virtù, perché tutte le meraviglie del Vangelo che seguirono, così come quelle della Chiesa di Cristo nel corso della storia, sono doni inestimabili della Natività di Cristo.
La vita divina entra nella vita umana, per fermare la crescita del peccato e iniziare il suo calo e il suo annientamento. Il Sole di giustizia è sorto dopo che la malvagità aveva raggiunto il suo limite massimo, per schiacciarla, così come il suo padre, il diavolo, ma anche il suo frutto, la morte. Il potere della testa del serpente è stato schiacciato, ma il resto del corpo della bestia conserva ancora i moti della sua malizia, indurendo continuamente le nostre vite con le scaglie del peccato”, secondo la caratteristica descrizione di San Gregorio di Nissa (cf. “Omelia per la Natività di Cristo”).
* * *
Cari Fratelli,
Per tutti i doni meravigliosi e salvifici della Divina Natività, il prezzo è stato molto pesante sin dall’inizio. Allora, la malvagità del sanguinario Erode si scatenò sui neonati innocenti e uccise in modo orribile una moltitudine di bambini! Chi sarebbe capace descrivere drammaticamente questa molteplice e multiforme calamità e disgrazia? “Questa lamentazione mista, il pianto affranto dei bambini, delle madri, dei parenti, dei padri, che gridavano pietosamente davanti alla minaccia dei boia?” (San Gregorio di Nissa, ibid.).
Ma i bambini non sono forse ancora oggi vittime dell’ingiustizia degli adulti? Non vengono forse sfruttati in ogni modo, per la presunta felicità ed il benessere degli adulti? Non costituiscono forse il futuro luminoso, che viene però ostacolato e ferito da guerre, epidemie, pandemie, invenzioni artificiali e altre calamità causate dai grandi e dai potenti di questo mondo?
E soprattutto, le anime innocenti dei bambini piccoli non sono forse avvelenate dalle esalazioni della cosiddetta educazione che vogliono fornire loro alcuni presunti intelletti illuminati, ma in realtà ottenebrati? Cos’altro è l’educazione sessuale programmata per i bambini delle scuole materne ed elementari se non un tentativo di indottrinamento? E addirittura con un’enfasi sugli estremi e sulle particolarità, per avviarli a programmi di cambiamento di sesso e di orientamento sessuale!
Questo tentativo organizzato di smaliziarli prematuramente e persino di pervertirli, è ovviamente una fedele continuazione della tattica di Erode, che mira persino alla perdita delle loro anime! Genitori, insegnanti, membri del Clero, padri spirituali, Cristiani fedeli, tutti noi dobbiamo prenderci cura dei nostri bambini, preservarli da questo tentativo di distruggerli!
E tutto questo movimento, come è noto, si svolge nel contesto generale della promozione del “matrimonio” degli omosessuali, che viene apertamente promosso, così come il “diritto di adottare bambini” da parte loro, sullo sfondo dell’uso in realtà dei bambini per i capricci illeciti e indicibili di una minoranza di persone perverse! No, una società del genere, non la vogliamo né la desideriamo, per noi e per i nostri figli!
* * *
Cari Padri e Fratelli,
Non vogliamo offuscare la gioia della grande e luminosissima Festa con quanto sta tragicamente accadendo oggi. Ma l’evidenza del pericolo reale ci obbliga a denunciarlo affinché ci proteggiamo debitamente.
Speriamo e preghiamo che la Grazia del divino Bambino di Betlemme non ci abbandoni, ma ci risollevi, ci riappacifichi, ci ristabilisca nella bellezza e nella dignità divine, ci liberi da ogni dipendenza dalle passioni, ci innalzi e ci salvi nella terra dei vivi!
Cristo è nato!
Santa Natività 2023
IL SANTO SINODO
L’Arcivescovo
† Kallinikos di Atene con i Membri della Sacra Sinodo
Il Verbo si fece carne
Omelia di San Giovanni di Kronstadt sulla Natività di Cristo
Il Verbo si fece carne: ovvero, il Figlio di Dio, coeterno a Dio Padre e al Santo Spirito, si fece uomo, incarnandosi dallo Spirito Santo e della Vergine Maria. O mistero mirabile, tremendo e salvifico! Colui che era senza inizio assunse un inizio secondo l’umanità; colui che è senza carne si è incarnato. Dio si è fatto uomo, senza smettere di essere Dio. L’Inaccessibile divenne accessibile a tutti, sotto l’aspetto di un umile servo. Perché e per quale ragione c’è stata una tale condiscendenza da parte del Creatore verso le Sue creature colpevoli, verso l’umanità che, con un atto di propria volontà, si era allontanata da Dio, suo Creatore?
Accadde a motivo di una suprema, indicibile misericordia verso la Sua creazione da parte del Maestro, che non poteva sopportare di vedere l’intero genere umano – che Egli aveva dotato, creandolo, di doni meravigliosi – schiavo del diavolo e quindi destinato alla sofferenza e al tormento eterni.
E il Verbo si fece carne! per mutare noi, esseri terrestri, in esseri in celesti, per mutare i peccatori in santi; per sollevarci dalla corruzione all’incorruttibilità, dalla terra al cielo; dall’essere schiavi del peccato e del diavolo alla gloriosa libertà dei figli di Dio; dalla morte all’immortalità, per farci figli di Dio e per farci sedere insieme con Lui sul Trono come suoi regali figli.
O infinita compassione di Dio! O indicibile sapienza di Dio! O grande meraviglia, che stupisce non solo la mente umana, ma anche quella degli angeli!
Glorifichiamo Dio! Con la venuta del Figlio di Dio nella carne sulla terra, con la Sua offerta di Sé stesso in sacrificio per il genere umano peccatore, è donata a coloro che credono la benedizione del Padre Celeste, in cambio della maledizione che era stata pronunciata da Dio al principio. Essi vengono così adottati e ricevono la promessa di un’eredità eterna di vita. Ad una umanità orfana a causa del peccato, il Padre celeste ritorna nuovamente, attraverso il mistero della rinascita, cioè attraverso il battesimo e il pentimento. Gli uomini vengono liberati dall’autorità tormentosa e mortale del diavolo, dalle afflizioni del peccato e dalle passioni.
La natura umana è deificata in grazia della sconfinata compassione del Figlio di Dio. I suoi peccati sono purificati. Coloro che erano contaminati sono santificati. I malati sono guariti. Ai disonorati sono conferiti onore e gloria senza fine.
Coloro che sono nelle tenebre sono illuminati dalla divina luce della grazia e della ragione.
All’intelletto umano è data la potenza razionale di Dio: noi abbiamo ora la mente di Cristo (Cor. 2, 16), dice il Santo apostolo Paolo. Al cuore umano è donato il cuore di Cristo. Il deperibile è reso immortale. Quanti erano nudi e feriti dal peccato e dalle passioni sono ora adornati della gloria divina. Coloro che avevano fame e sete sono saziati e placati dalla Parola di Dio che nutre e rafforza l’anima e dal Corpo purissimo e dal Sangue Divino di Cristo. Gli inconsolabili vengono consolati. Quanti erano colpiti dal diavolo sono stati – e continuano ad essere – liberati.
Che cosa dunque ci è richiesto, fratelli, per poterci avvalere di tutta la grazia portataci dall’alto con la venuta sulla terra del Figlio di Dio? Ciò che è necessario, anzitutto, è la fede nel Figlio di Dio, nel Vangelo come insegnamento celeste e salvifico; un vero pentimento dei peccati e la correzione della vita e del cuore; comunione nella preghiera e nei Misteri [sacramenti]; la conoscenza e l’adempimento dei comandamenti di Cristo. Sono necessarie anche le virtù: umiltà cristiana, elemosina, continenza, purezza e castità, semplicità e bontà di cuore.
Portiamo dunque, fratelli e sorelle, queste virtù in dono a Colui che è nato per la nostra salvezza, portiamole al posto dell’oro, dell’incenso e della mirra che gli portarono i Magi, come per Colui che è Re, Dio e Uomo, e che venne a morire per noi. Questa, da parte nostra, sarà la forma più gradita di sacrificio a Dio e al Bambino Gesù Cristo.
Amen.