6 / 19 Maggio 2024
Terza Domenica di Pasqua
Domenica delle Mirofore
Santa Tamara di Georgia
Sante Marta e Maria di Betania
SanGiuseppe di Arimatea e San Nicodemo
Versione pdf: 057 paroledivita
In questo numero:
– Letture liturgiche
– Sulle Mirofore Dalla spiegazione del Vangelo di San Marco del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ocrida e Bulgaria
Apolytikion di questa Domenica
(tono secondo)
Quando discendesti nella morte, o vita immortale, allora mettesti a morte l’ade con la folgore della tua divinità; e quando risuscitasti i morti dalle regioni sotterranee, tutte le schiere delle regioni celesti gridavano: O Cristo datore di vita, Dio nostro, gloria a te.
Letture liturgiche
AL MATTUTINO
Evangelo aurorale terzo (Marco 16 9-20)
ALLA LITURGIA
Apostolos
Lettura degli Atti degli apostoli (Atti 6, 1-7)
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, fra gli Ellenisti ci fu mormorio contro gli Ebrei, perché nel quotidiano servizio venivano trascurate le loro vedove. Allora i Dodici convocarono la moltitudine dei discepoli e dissero: “Non si può accettare che noi abbandoniamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Fratelli, prendete dunque in esame sette uomini tra di voi di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, che stabiliremo per questo bisogno. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della parola”. Il discorso piacque a tutti e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenas e Nicola, un prosèlito di Antiochia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. La parola di Dio cresceva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti obbediva alla fede.
Evangelo
Dal Vangelo secondo Marco 15, 43 – 16, 8
In quel tempo venne Giuseppe di Arimatea, nobile Consigliere che aspettava anche lui il regno di Dio. Fattosi coraggio, andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che già fosse morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da molto tempo. Informato dal centurione, donò il cadavere a Giuseppe.
Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù, lo avvolse nel lenzuolo e lo depose nel sepolcro che era scavato nella roccia; poi fece rotolare una pietra sull’entrata del sepolcro. Intanto Maria Maddalena e Maria madre di Iose stavano a osservare dove veniva deposto. Trascorso il sabato, Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salome comprarono aromi per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: “Chi ci rotolerà via la pietra dall’entrata del sepolcro?” Ma, guardando in su, videro che la pietra era stata rotolata via, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, rivestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E` risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. Esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro piene di timore e spavento, e non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.
Sulle Mirofore
Dalla spiegazione del Vangelo di San Marco
del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ocrida e Bulgaria
42-47. Venuta ormai la sera, perché era la Preparazione, cioè la vigilia del sabato, venne Giuseppe di Arimatea, nobile Consigliere che aspettava anche lui il regno di Dio. Fattosi coraggio, andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che già fosse morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da molto tempo. Informato dal centurione, donò il cadavere a Giuseppe.
Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù, lo avvolse nel lenzuolo e lo depose nel sepolcro che era scavato nella roccia; poi fece rotolare una pietra sull’entrata del sepolcro. Intanto Maria Maddalena e Maria madre di Iose stavano a osservare dove veniva deposto.
Mentre era ancora servitore della legge, il beato Giuseppe riconobbe Cristo come Dio, e per questo osò compiere un atto di coraggio così lodevole. Non si fermò a pensare tra sé: “Sono un uomo ricco, e perderò la mia ricchezza se chiederò il corpo di un condannato dall’autorità del governante, e sarò calunniato dagli ebrei”. Non covava alcun pensiero del genere, ma mettendo in secondo piano ogni altra considerazione, pregò di seppellire il corpo del condannato. Pilato si chiedeva se fosse già morto, perché Pilato pensava che Gesù sarebbe rimasto a lungo sulla croce, come pensavano i ladri. Allora chiese al centurione se Gesù fosse già morto qualche tempo prima. Giuseppe allora prese il Corpo, dopo aver acquistato dei teli, e quando lo ebbe deposto dalla croce, lo avvolse nei teli e seppellì con riverenza ciò che era degno di ogni riverenza. Poiché anche Giuseppe era un discepolo di Cristo e sapeva che era necessario onorare il Maestro. Era nobile, cioè devoto, pio e irreprensibile. E ricoprì il grado di consigliere, titolo che conferiva doveri di pubblico servizio e responsabilità; i consiglieri supervisionavano gli affari del mercato, e spesso il pericolo correva a chi ricopriva questa posizione a causa delle malefatte nel mercato. Lasciamo che i ricchi e coloro che sono impegnati negli affari pubblici tengano conto del fatto che l’alto rango di Giuseppe non gli ha impedito in alcun modo di vivere una vita virtuosa. Giuseppe significa “aumento” e Arimatea significa “afferrarlo”. Siamo come Giuseppe, crescendo sempre in virtù e afferrando ciò che è veramente buono. Prendiamo anche noi il Corpo di Gesù, mediante la Santa Comunione, e poniamolo in una tomba scavata nella roccia, cioè poniamolo in un’anima che si ricordi sempre di Dio e non lo dimentichi.
E quell’anima sia tagliata da una roccia, cioè da Cristo che è la Roccia sulla quale siamo stabiliti. Avvolgiamo il Corpo di Gesù nel lino, cioè riceviamolo in un corpo puro. Poiché il corpo è la tela e la veste dell’anima. Dobbiamo ricevere il Corpo divino del Signore non solo con un’anima pura, ma anche con un corpo puro. E dobbiamo avvolgerlo e racchiuderlo in noi stessi, e non lasciarlo scoperto. Perché questo Mistero è qualcosa di velato e nascosto, non qualcosa da esporre.
16, 1-8. Trascorso il sabato, Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salome comprarono aromi per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: “Chi ci rotolerà via la pietra dall’entrata del sepolcro?” Ma, guardando in su, videro che la pietra era stata rotolata via, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, rivestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E` risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. Esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro piene di timore e spavento, e non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.
Le donne non capivano la divinità di Cristo mentre sedevano accanto alla tomba, e comprarono mirra con cui ungere il Suo Corpo secondo la pratica ebraica, in modo che rimanesse fragrante e non cominciasse ad avere il cattivo odore della putrefazione. La mirra inoltre asciuga le cose e così assorbe l’umidità del corpo e lo preserva dalla corruzione. Pensando a questi pensieri, le donne si alzarono e si recarono al sepolcro di buon mattino, o, come dice Matteo, dopo il sabato, o, come dice Luca, al primo mattino» [Mt 28,1; Lc. 24:1] Tutti e quattro gli evangelisti dicono: Il primo del sabato [mias Sabbaton], cioè il primo giorno della settimana (poiché “sabato” era anche il nome che davano ai sette giorni della settimana considerati insieme, sicché il “primo giorno del sabato” significava la domenica). Mentre le donne si avvicinavano al sepolcro, parlavano tra loro su chi avrebbe rotolato via la pietra. Mentre pensavano a questo, l’angelo rotolò via la pietra senza che se ne accorgessero. Matteo dice che l’angelo rotolò la pietra dopo che le donne furono giunte al sepolcro [Mt. 28,2] Su questo punto Marco tace, perché Matteo aveva già detto chi rotolò la pietra. Non ti turbare se Matteo dice che l’angelo era seduto sulla pietra, mentre Marco dice che dopo essere entrate nel sepolcro, le donne videro l’angelo seduto sul lato destro. È probabile che prima videro l’angelo seduto sulla pietra fuori del sepolcro, come dice Matteo, e che poi andò prima di loro nel sepolcro, dove lo videro di nuovo. Alcuni dicono che le donne menzionate da Matteo non fossero le stesse menzionate qui da Marco. Maria Maddalena, invece, era con tutti loro, poiché era fervente ed ardente di zelo. L’angelo che apparve alle donne disse: “Non abbiate paura”. Prima toglie loro la paura, poi annuncia loro la buona novella della risurrezione. Chiama Gesù «il Crocifisso», perché l’angelo non si è vergognato della Croce, che è salvezza dell’uomo e principio dei beni. È risorto. Come facciamo a saperlo? Perché Lui non è qui. Vuoi ulteriori garanzie? Ecco il luogo dove lo deposero. Ecco perché l’angelo aveva spostato la pietra: per mostrare loro il luogo. “Ma andate per la vostra strada, ditelo ai suoi discepoli e a Pietro”. Nomina Pietro separatamente dagli altri discepoli, poiché Pietro era il più importante degli apostoli. Inoltre, poiché Pietro aveva rinnegato il Signore, l’angelo lo addita per nome, così che, quando vennero le donne e dissero che il Signore aveva comandato loro di dirlo ai discepoli, Pietro non potesse dire: “Ho rinnegato il Signore e quindi non sono più suo discepolo. Mi ha rifiutato e mi detesta”. L’angelo aggiunse le parole “e a Pietro”, affinché Pietro non fosse tentato di pensare che Gesù lo ritenesse indegno di menzione e indegno di essere annoverato tra i discepoli del Signore, a causa del suo rinnegamento. Li manda [dalla Giudea] in Galilea, liberandoli dal tumulto e dal grande timore dei Giudei. Paura e stupore avevano preso le donne alla vista dell’angelo e al mistero tremendo della Resurrezione, e per questo non dissero nulla a nessun uomo; perché avevano paura». O avevano paura dei Giudei, oppure erano così stupiti di ciò che avevano visto che i loro cuori erano confusi. Per questo motivo non dissero nulla a nessuno e dimenticarono perfino il comando che l’angelo aveva loro impartito.